Una diretta conseguenza delle basse temperature è la mancanza di
acqua liquida sul continente anche nei mesi estivi. In effetti
l’acqua è abbondantissima in Antartide, tanto che il continente
costituisce oltre il 90% delle riserve d’acqua dolce del mondo, però
è tutta sotto forma di ghiaccio. Solo nei mesi più caldi (dicembre e
gennaio) la neve e il ghiaccio si fondono tanto che nelle
regioni costiere compaiono pozze di acqua liquida o piccoli
rigagnoli. Occasionalmente, anche sul plateau, può formarsi qualche
pozza di acqua liquida, ma è una cosa del tutto effimera e
occasionale.
Un altro aspetto che
viene istintivamente associato all’Antartide è la neve.
A differenza di quanto
si possa pensare, però, le precipitazioni in Antartide non sono
abbondanti, questo perchè l’ambiente è molto secco. In realtà è
anche difficile misurare quanta neve cada effettivamente. Infatti le
nevicate esistono, ed esistono anche vere e proprie bufere di neve
che durano parecchi giorni. In questi casi, però, la neve è sospinta
dal vento e quindi si accumula in modo molto irregolare. Se in
alcuni punti può raggiungere lo spessore di alcuni metri (dietro un
ostacolo, in corrispondenza di qualche increspatura sul suolo), in
un altro punto distante pochi metri il manto nevoso può essere
spesso solo pochi centimetri. In queste condizioni è davvero
difficile misurare quanta neve cade.
Inoltre la neve che si
accumula in un determinato luogo è spesso la risultante di quella
che effettivamente precipita e quella, trasportata dal vento
intenso, proveniente da altre zone.
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